POPISM by Andy Warhol & Pat Hackett

POPISM by Andy Warhol & Pat Hackett

autore:Andy Warhol & Pat Hackett [Warhol, Andy & Hackett, Pat]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2021-03-01T23:00:00+00:00


1967

Nel gennaio del ’67 Chelsea Girls era ancora in cartellone, ma adesso era ancora più uptown, al Regency tra Broadway e la 68th Street, dove era andato il mese prima dopo aver lasciato il Cinema Rendezvous sulla West 57th. Poi La calda preda, il film di Roger Vadim con Jane Fonda, che era già in programma, passò al Regency, cosicché Chelsea Girls si spostò allo York Cinema sull’East Side. Avevamo un accordo con il Film-Makers’ Distribution Center (Fdc), che allora era diretto da Jonas, Shirley Clarke e Luis Brigante, per dividerci i proventi al cinquanta per cento ovunque lo si proiettasse. Erano tutti eccitati dal fatto che Chelsea Girls era il primo film underground che rimanesse in cartellone così a lungo nei cinema commerciali di midtown Manhattan. La Fdc riceveva chiamate dai distributori che volevano farlo circolare a livello nazionale, ma la Fdc aveva già un accordo con la Art Theater Guild, che gestiva cinema d’essai in tutto il paese.

Specialmente Jonas era eccitato, convinto che il successo di Chelsea Girls indicasse che anche la gente comune voleva vedere film underground. Suggerì che mettessimo i nostri film nella stessa serata con altri film underground che avevano lì alla Fdc, ma Paul oppose una forte resistenza. Lui – noi – non pensavamo ai nostri film in termini di underground, commerciale, arte o pornografia; erano un po’ di tutto questo, ma in fin dei conti erano solo “il nostro tipo di film”. E, per quello che se ne sapeva, magari la gente che riempiva i cinema per Chelsea Girls era lì solamente per i nudi. Il successo di Chelsea Girls non significava necessariamente che altri film underground ce l’avrebbero fatta. Non significava nemmeno che altri nostri film ce la potessero fare.

Un giorno, agli inizi di gennaio, sul “New York Times”, accanto a una storia su Jack Ruby che moriva di cancro in carcere, c’era un articolo del loro critico cinematografico, Vincent Canby: Tematiche adulte arrivano sullo schermo; molti vecchi tabù visti sparire rapidamente. Buona parte dell’articolo era dedicato a Chelsea Girls e a Blow-Up, e diceva che David Picker, allora il vicepresidente numero uno della United Artists, pensava, in accordo con altri grossi nomi hollywoodiani, che la libertà espressiva di Chelsea Girls avrebbe inevitabilmente influenzato chi realizzava film convenzionali. L’articolo raccontava inoltre come la Mgm, che aveva finanziato Blow-Up, avesse formato una nuova compagnia sussidiaria per la sua distribuzione, il che era quello che molte delle grandi case cinematografiche facevano allora – creare piccole ditte per l’uscita dei loro film più “sporchi”, quelli che non avrebbero passato il Production Administration Code, che poi era l’organo di auto-censura dell’industria cinematografica. In altre parole, gli studios facevano gran mostra di autoregolarsi – istituendo e pagando un comitato che esaminava i loro film “puliti” – ma quando ne avevano uno “sporco” che volevano far uscire, creavano una nuova ditta con un altro nome e in quel modo erano in grado di distanziarsene e moralizzarci sopra mentre andavano in banca a depositare i guadagni.

Eravamo entusiasti di ricevere attenzione da Hollywood.



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